Descrizione

Comune montano di origine medievale. I monteneresi presentano un indice di vecchiaia decisamente elevato, abitano prevalentemente il capoluogo comunale ed esercitano soprattutto l'attività tradizionale di allevamento del bestiame. Il centro abitato sorge su un colle ed è costituito da abitazioni in pietra grigia che gli conferiscono un'aria suggestiva e pittoresca mantenendo l'aspetto originario al piccolo borgo antico. Il paesaggio ha un aspetto piuttosto singolare, a tratti brullo, con vaste estensioni di pascolo interrotte da rilievi poco pronunciati sulle cui pendici rocciose la vegetazione fatica a crescere. L'area del Pantano ospitava anticamente un lago, oggi del tutto prosciugato; l'unico corso d'acqua è il torrente Zittola, tributario del Sangro.  

Storia

Le notizie del "Chronicon Vulturnense" attestano l'esistenza dell'insediamento fin dal X secolo, quale proprietà dell'Abbazia di San Vincenzo al Volturno; l'influenza dei monaci si estese infatti fino a questi territori che ne subirono l'autorità fino al suo declino dopodiché, nel XII secolo, il feudo passò ai Borrello che lo strapparono ai Filangieri. Da allora fino al Settecento si alternarono diversi proprietari feudali: i Collalto, i Carafa, i Caracciolo, i Cantelmo, i di Sangro che ne furono investiti da Alfonso I d'Aragona, i Bucca che estesero il loro dominio fino ad Alfedena, i Greco e di nuovo i Carafa di Forlì del Sannio che esercitarono i diritti sul territorio fino al termine dell'epoca feudale, dopodiché il titolo di marchesi di Montenero passò ai Pulce Doria. Con le riforme del 1799 fu ricompresa nel distretto del Sangro, cantone di Castel di Sangro; nel 1807 fu trasferita al distretto di Isernia, governo di Rionero e nove anni più tardi la sede del governo locale fu trasferita a Forlì del Sannio. In località San Lorenzo sono stati ritrovati resti di mura ciclopiche di epoca incerta; nell'abitato invece l'opera architettonica di maggior rilievo è la chiesa parrocchiale di Santa Maria di Loreto.  

Economia

La mappa dei servizi e degli uffici è ridotta all'essenziale: vi sono soltanto gli uffici comunali e postali; mancano strutture dedicate alla diffusione della cultura, opportunità ricreative di particolare interesse, impianti sportivi di rilievo. In materia di servizi sanitari la popolazione ha a disposizione una farmacia; per ogni altra prestazione è necessario rivolgersi altrove; le strutture scolastiche locali consentono solamente la frequenza dei corsi di istruzione primaria e non si registra la presenza di strutture ricettive, se si esclude un ristorante. Il quadro delle attività economiche conferma l'impressione di una comunità piccola, ancorata alle tradizioni, poco avvezza alle lusinghe della civiltà dei consumi: l'attività prevalente resta l'agricoltura, con la coltivazione di mais e foraggi. Lo sviluppo industriale, che ha riguardato i settori tessile e dell'edilizia, assume dimensioni pressoché insignificanti e lo stesso può dirsi dell'artigianato. Decisamente più solida e sviluppata l'attività zootecnica, con allevamenti bovini ed equini che costituiscono la vera nota caratteristica del comune. Il tessuto commerciale è adeguato alle esigenze della popolazione residente, quindi molto modesto, ma la vicinanza di Castel di Sangro evita comunque ogni disagio; il centro abruzzese offre anche i servizi (credito, assicurazioni, ecc.) che una comunità così piccola ed isolata non può permettersi.  

Relazioni

L'allevamento di cavalli, oltre a caratterizzare il comune, sembra attualmente l'unico fattore di sviluppo turistico e di incentivo alle relazioni esterne. Il "rodeo pentro", che si tiene ogni anno, è una gara per la monta e la doma di cavalli selvaggi, ad immagine dei più famosi rodei americani, che attira un gran numero di spettatori e si rivela una delle manifestazioni più interessanti del calendario estivo; è questo un momento particolarmente favorevole per la presenza di turisti e villeggianti anche nelle località vicine, la cui partecipazione garantisce il successo dell'iniziativa. La festa del Patrono, S. Clemente, si celebra la prima domenica di giugno.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montenero Val Cocchiara rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 538
  • Lat 41° 43' 0,34'' 41.71676111
  • Long 14° 4' 3,4'' 14.06751111
  • CAP 86080
  • Prefisso 0865
  • Codice ISTAT 094029
  • Codice Catasto F580
  • Altitudine slm 893 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2538
  • Superficie 21.88 Km2
  • Densità 24,59 ab/Km2
  • Sismicità Zona 1
  • Alba 04:47
  • Tramonto 19:12
Contatti
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